La scoperta della psicosomatica

Introduzione al libro “La scoperta della psicosomatica – I linguaggi primitivi del corpo” di M. Fantini, Kemet, Torino, 2020

Il termine “Psicosomatica” si riferisce oggigiorno non tanto a singoli quadri morbosi quanto ad un’ottica globale con cui avvicinarsi alla malattia in generale. L’esperienza dolorosa è da collocarsi all’interno di un tempo e di uno spazio esistenziale che la definiscono, e che va oltre agli agenti patogeni scatenanti. Diventa la filosofia moderna sullo psicosoma. Ciononostante è utile dedicare uno spazio particolare a quelle malattie dove la componente psicodinamica appare più conosciuta, quindi più chiara.
Non si può abbracciare una sola teoria interpretativa. La visione moderna vede la psicosomatica come un evento multifattoriale, legato alla predisposizione dell’individuo, all’ambiente, alle situazioni stressanti, allo stato dell’equilibrio organico. Una visione solo psichica rischia di essere onnipotente, fagocitando ciò che è organico e ambientale. Una visione solo multifattoriale rischia a sua volta di essere superficiale e di non dare strumenti psicologici mirati con tecniche specifiche.

Il corpo rappresenta una mappa di significati e di funzioni simboliche, ma soprattutto il luogo dell’Io, in cui vengono rappresentati gli schemi emozionali appresi nel corso delle esperienze di vita e legati a fragilità d’organo. Si cerca di tener presente una visione globale, pur focalizzandosi sull’intrapsichico. La figura 1 mette in luce i diversi fattori coinvolti: debolezza acquisita, struttura genetica, imprinting dei primi tempi di vita, ambiente fisico e fattori emozionali. Tutti questi elementi possano incidere sul funzionamento o sulla struttura di tre grandi apparati: endocrino, vegetativo ed immunitario. La modificazione degli equilibri o l’abbassamento delle difese corporee determinano il terreno favorente la malattia.

All’interno di tale visione multifattoriale lo scritto si focalizza sull’interpretazione delle malattie come ferite scritte dentro la mappa corporea. Lo farà con un atteggiamento cauto ma ottimistico. Personalmente ritengo che ogni sintomo non sia solo messaggio di dolore, ma anche forma di superamento dello stesso, attraverso la straordinaria capacità creativa dei segni e della fisicità, via simbolica dove plasmare il sentire.
Per una prima interpretazione si useranno alcuni concetti delle neuroscienze, che ormai avvicinano la neurofisiologia alla psicanalisi. Quindi si esporrà una interpretazione secondo la Analisi Transazionale, ritenendo che Eric Berne abbia avuto intuizioni straordinarie sui fattori causali delle nevrosi da conversione e più in generale sul rapporto tra esperienza e memoria somatica. Ma l’inconscio è un terreno vasto. Richiede di essere esplorato da più prospettive, per cui è bene che anche l’analista transazionale sappia attingere ad altri indirizzi utilissimi, quali la Bioenergetica e l’Ipnosi.

Per chi volesse acquistare il libro: “La scoperta della psicosomatica” di M. Fantini Edizioni Kemet, Torino, 2020

Allego un breve video dal mio canale Maristella Fantini YouTube, che mostra l’indissolubile nesso tra corpo e mente nello PSICOSOMA.